In un’epoca dove tutto è artificioso e artificiale un nuovo desiderio di ri-scoperta della materia solida e liquida invoglia la mia curiosità .
Partiamo dal sud, dalla mia terra di origine che col passare del tempo, sento a volte in maniera lenta a volte in maniera prepotente un richiamo. Ma forse non sono ancora totalmente pronta a tornare giù, a scendere per rimanere. Salgo per poi tornarci. Per risentirne la mancanza. Boh, sarà masochismo forse, o più semplicemente codardia.
Sono appunto tornata in Romagna, oggi finalmente piove il cielo è grigio ed è proprio in queste giornate che sento quella malinconia di giorni buoni passati giù, del caldo feroce che brucia la pelle e del sale addosso, come addosso rimane il profumo del mosto di una vendemmia ahimè troppo in anticipo.
Questo complicato sud mi delizia oltre che di vino anche e per fortuna di distillati, infusi, liquori che sanno davvero di buono. Il gusto buono delle cose. Il gusto soprattutto di raccontare un prodotto per quello che è, non un prodotto artefatto appunto. Partiamo banalmente dal profumo della zagara, la zagara è il fiore dell'arancio, dell'agrume, se annusate un limone verdello ecco è quello il profumo e quando a Pasqua mi affaccio nel balcone di casa di mia madre lo riconosco subito e a quel punto capisco di essere al sud.
Lasciando perdere il romanticismo e la malinconia ecc. ... a proposito di zagara, l' azienda Etnatwist ha dedicato tutti i suoi prodotti a questo elemento, che ovviamente già dal nome si percepisce che ci troviamo nella zona di Catania, più precisamente a Paternò, 4 prodotti, aperitif, vermut, bitter, gin e pure la tonica fotonica. Tutto di stampo siculo, e proprio in questi prodotti il distillatore racchiude quello che maggiormente caratterizza l'isola, gli agrumi.
Non credo sia indispensabile spiegare il procedimento di distillazione o di infusione delle bottiglie o le spiritose etichette di forte impatto che rimangono impresse se si trovano all'interno di una valida bottigliera. O forse si, bisognerebbe anche fare un'attenta analisi delle etichette e perchè viene scelto un grafico piuttosto che un altro, perchè troviamo la volpe e un font che indica una forte determinazione di quello che poi si andrà a trovare nel bicchiere. Si, delle etichette dei distillati e dei liquori in generale si parla poco, credo che riuscire a spiegare quello che vedono i nostri occhi poi renda più sano e comprensibile quello che beviamo.
In Sicilia, come in tutte le regioni d'Italia ci sono ormai tanti produttori di gin e altro, per ora ci fermiamo a Catania.
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